Il mercato delle criptovalute non funziona sempre come previsto in origine. E qualche sorpresa potrebbe arrivare – almeno per un po’ – a sconvolgere le certezze accettate a livello comunitario. Tuttavia, una situazione del genere non deve far ignorare con arroganza gli avvertimenti lanciati. Un fatto che è attualmente dimostrato dalla criptovaluta LUNC, piantata come una pietra tombale sul cadavere ancora caldo della versione moribonda dell’ecosistema Terra Classic. Quest’ultimo sta infatti esplodendo, contro ogni aspettativa, di oltre il 440% negli ultimi 30 giorni. Ma perché?
È impossibile non notare le numerose pubblicazioni di investitori entusiasti dell’improbabile ascesa della criptovaluta LUNC. Quest’ultimo ha registrato un rendimento di oltre il 290% solo nelle ultime due settimane. Con quel piccolo carburante esplosivo rappresentato dal suo prezzo, con gli zeri allineati dietro la virgola come la promessa di un decollo verso 1 dollaro. E data l’attuale isteria, è meglio chiarire che questo non è assolutamente un obiettivo o un consiglio di investimento finanziario…
Ma non è tutto. Perché la logica alla base di questo aumento della criptovaluta LUNC non è chiaramente legata a uno sviluppo dell’ecosistema Terra Classic. Ma piuttosto una combinazione di diversi processi cumulativi progettati per far scendere la sua offerta semplicemente surreale… simile a una moneta di merda. Il secondo di questi non è altro che l’unità di combustione proposta da un membro della comunità (Edward Kim). Si tratta di una tassa dell’1,2% su tutte le transazioni on-chain di criptovalute LUNC a partire dall’inizio di settembre. Con un indirizzo morto come destinazione, che firmerebbe la sua scomparsa definitiva dalla circolazione.
“Terra Classic (LUNC) si è impennata di oltre 37.000% rispetto al minimo storico raggiunto dopo il crollo di Terra. Questo fa seguito alla proposta di implementare una tassa sul consumo di token dell’1,2% su tutte le transazioni, che consentirà alla criptovaluta LUNC di diventare deflazionistica”.
Hailey LUNC
Possiamo davvero parlare di “criptovalute deflazionistiche” quando la quantità disponibile si conta in trilioni di unità? Anche se, secondo i dati del sito LUNC Burner, questo rappresenta attualmente la distruzione di oltre 3,7 miliardi di LUNC… ma solo lo 0,05% della sua offerta! Un’occasione da non perdere per gli investitori nel progetto Terra Classic, o forse più precisamente nella criptovaluta LUNC. E, per il momento, i rendimenti pubblicati sembrano dar loro ragione. Ma per quanto tempo?
Perché il rialzo vertiginoso delle ultime settimane sta indubbiamente preparando una correzione inevitabile e impossibile da anticipare. E sarà sicuramente all’altezza di questa impennata, che ha tutte le caratteristiche dell’artificiosità. Gli investitori sono più interessati a vendere al momento giusto per raccogliere i profitti che a rilanciare la rete Terra Classic, che in questo caso non sembra interessare a nessuno. Ecco perché è meglio rimanere fuori dall’eccitazione, o affrontare le conseguenze e le potenziali perdite se si partecipa all’azione. Sentiamo…