In un contesto di tensione, e mentre il conflitto russo-ucraino si trascina, laL’Unione Europea adotta un ottavo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Sebbene per il momento l’economia russa non sembri soffrire realmente, alcune misure stanno già influenzando utenti di criptovalute.
Dal 20 febbraio 2022, quando la Russia è entrata in guerra dopo oltre otto anni di conflitto con l’Ucraina, i responsabili politici dell’Unione Europea hanno adottato sanzioni destinate a danneggiare il popolo russo. A seguito del bombardamento della scorsa settimana da parte del Presidente Vladimir Putin, l’UE sta rinnovando il suo approccio. I bombardamenti hanno colpito la città di Zaporizhia in risposta all’esplosione del ponte di Crimea.
Questo ottavo pacchetto, meno imponente dei precedenti, ha lo scopo di impedire l’elusione delle sanzioni. Per raggiungere questo obiettivo, quale modo migliore se non quello di limitare l’accesso al mercato delle criptovalute? Questo è, senza dubbio, ciò che è stato deciso a livello europeo.
L’UE limita l’accesso al mercato delle criptovalute
In questo contesto, l’Unione Europea ha chiesto alle piattaforme di scambio di criptovalute di limitare o addirittura rimuovere i loro servizi per i conti russi. In particolare, Bruxelles ha ha vietato la “fornitura di tutti i servizi legati alle criptovalute a residenti ed entità russe, indipendentemente dall’importo”.
E per conformarsi, le piattaforme hanno già deciso di rispettare l’ingiunzione. Questo è in particolare il caso di Crypto.com, Localbitcoins e Blockchain.com. Tre operatori del mercato delle criptovalute che hanno appena ristretto i conti russi, secondo un rapporto confermato dal media russo RBC.
Le misure adottate da queste piattaforme sono le seguenti:
- Localbitcoins (piattaforma di scambio peer to peer) ha condiviso una comunicazione pubblica in cui comunica ai cittadini russi che non sarà più in grado di fornire i propri servizi. Ad eccezione delle “persone che sono anche in possesso di un passaporto rilasciato da un Paese dello Spazio economico europeo”. In altre parole, sono compresi coloro che vivono in Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera e in tutti gli Stati membri dell’UE.
- Blockchain.com ha condiviso un avviso ai suoi clienti in cui spiega che non è in grado di fornire “servizi di custodia e ricompensa ai cittadini russi”. Di conseguenza, gli interessati hanno tempo fino al 27 ottobre per ritirare i propri fondi. Dopo questa scadenza, i conti saranno congelati e i fondi bloccati.
- Crypto.com ha aggiunto la Russia all’elenco dei Paesi in cui non opera.
- Dapper Labs, leader nel settore dei token non fungibili (NFT), ha congelato i conti degli utenti russi.
Altri attori come Bitmex o Coinbase hanno annunciato che si adegueranno se necessario. Parallelamente, va notato che le piattaforme (Huobi, FTX, Okx, Kucoin, Exmo) decidono di fare il contrario e continuano a fornire i loro servizi ai cittadini e ai residenti russi.
Ciò che alcune delle persone interessate non sanno è che hanno una ricorso legale per contestare la sanzione. Tuttavia, questa procedura, che si svolge davanti agli organi dell’Unione Europea, è relativamente lunga (ma efficace).