In un’ottica di trasparenza in atto da mesi, Tether, l’emittente della stablecoin USDT, sta cambiando marcia. Ha appena formalizzato un accordo con una delle maggiori società di revisione europee, BDO, per certificare l’ammontare e la natura delle sue riserve.
Tether fa un altro passo verso la trasparenza
Tether è realizzato con l’opacità? A lungo vilipesa per aver fatto affermazioni vaghe, se non false, sulle sue riserve di dollari, che si suppone garantiscano la parità delle sue monete metalliche.il co-emittente di USDT, insieme a Bitfinex, ha appena fatto un importante annuncio su il suo blog. Da luglio, infatti, collabora con la filiale italiana della società internazionale di revisione contabile BDO, il cui track record la colloca tra le prime cinque in Europa in termini di fatturato totale.
Inoltre, e in conformità con i nuovi requisiti, l’operatore annuncia che d’ora in poi pubblicherà dichiarazioni mensili con i dettagli degli asset che compongono le sue riserve da 67 miliardi.
La decisione di collaborare con l’organizzazione BDO rappresenta la promessa [de Tether] di offrire una notevole trasparenza a chi detiene i token Tether, fornendo aggiornamenti quotidiani sui token emessi e sulle riserve, integrati da avvisi mensili di assicurazione.
Comunicato stampa da Tether
Nessun assegno in bianco per Tether a causa della sua storia tortuosa
Tether, che ha iniziato in ritardo a conformarsi all’esercizio, con un vero e proprio primo audit effettuato da una società indipendente lo scorso febbraio, sembra quindi finalmente pronti a rispondere alle aspettative dei regolatori e degli utenti. Si tratta di una buona notizia in un momento in cui il suo rivale sta perdendo un po’ di gloria, in seguito alla sua attiva collaborazione alle sanzioni adottate dalle autorità statunitensi contro il protocollo Tornado Cash. Sebbene abbia perso slancio da maggio, ha nuovamente ampliato il divario con l’USDC e mantiene la sua pole position con una differenza di capitalizzazione di 14 miliardi di dollari.
Tuttavia, finché non verrà consegnato « in futuro » un audit completo, che secondo l’azienda è ancora poco chiaro, il dubbio rimane. La storia dell’USDT è troppo tortuosa per dare un assegno in bianco a un’iniziativa attualmente priva di sostanza.