Le valute digitali delle banche centrali attualmente preoccupano più di quanto entusiasmino le banche e i futuri utenti. Una situazione che ha portato ad alcuni tentativi di vietarne la versione cinese negli Stati Uniti o in Australia, per motivi di sicurezza nazionale e/o di lotta allo spionaggio. Eppure il loro sviluppo è presentato da alcuni come inevitabile per contrastare l’esplosione delle monete stabili private, soprattutto nel caso dell’USD.
Una situazione monetaria internazionale in cui i paesi più importanti dell’economia mondiale non sono ancora presenti. Anzi, questi ultimi sono ancora indecisi sulle necessarie questioni di programmazione e riservatezza. Un caso di coscienza di cui la Cina non si preoccupa, in questo campo come altrove, avendo da tempo chiare ambizioni transfrontaliere. Ma anche la volontà di lavorare in partnership con grandi banche locali come la filiale del colosso francese BNP Paribas.
BNP Paribas – Integrazione di e-CNY in collaborazione con la Bank of China (BOC)
Le informazioni sono state diffuse dai media cinesi South China Morning Post poche ore fa. Si tratta diuna fusione ufficiale della filiale locale di BNP Paribas con la Bank of China (BOC) per quanto riguarda lo yuan digitale (e-CNY). L’obiettivo annunciato di questa collaborazione è quello di promuovere e ampliare la portata di questa valuta nell’ambito dei pagamenti nazionali con un servizio di portafoglio digitale e applicazioni interbancarie.
Anche se la sede centrale di BNP Paribas non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito, il suo direttore generale cinese si rallegra di una partnership presentata come favorevole al mercato nazionale.
» Questa collaborazione dimostra ulteriormente il nostro impegno nel mercato cinese e continueremo a migliorare le nostre capacità di servizio al cliente attraverso l’innovazione digitale e a contribuire allo sviluppo economico della Cina ».. «
Secondo una dichiarazione locale della filiale cinese di BNP Paribas al South China Morning Post, la partnership ha l’obiettivo di collegare efficacemente i « portafogli digitali in yuan dei clienti ai loro conti bancari ». E questo per consentire un uso « efficiente, in tempo reale e conveniente » della moneta digitale della banca centrale, decisamente in anticipo sui tempi. Infatti, secondo le dichiarazioni della People’s Bank of China (PBOC) dello scorso gennaio, lo yuan digitale rappresentava già lo 0,13% del contante totale in circolazione..
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