Bittrex è l’ultima vittima collaterale del terremoto provocato dalla spettacolare bancarotta diexchange FTX? Senza dubbio, poiché si tratta di un episodio che non ha finito di scuotere l’industria delle criptovalute statunitense. Da questa sequenza da incubo dello scorso novembre, le autorità statunitensi hanno sfoderato le armi pesanti. Stanno sparando su tutto ciò che ha a che fare con le criptovalute, con un bersaglio particolare sul retro della scambi cripto. Kraken, Coinbase e Binance possono testimoniarlo. Ognuno di loro è stato oggetto di indagini o procedimenti giudiziari dall’inizio dell’anno, in particolare da parte dei due principali organi di regolamentazione del Paese, la SEC e/o la CFTC.
USA: Bittrex in movimento
In un simile contesto, Bittrex, scambio Il primo exchange importante, prima della comparsa di Binance che ha rapidamente conquistato le quote di mercato di entrambi, è stato ilha annunciato la sua uscita dagli Stati Uniti.
Semplicemente non è economicamente sostenibile per noi continuare a operare nell’attuale contesto normativo ed economico degli Stati Uniti. (…) I requisiti normativi sono spesso poco chiari e vengono applicati senza un’adeguata discussione o un contributo, con il risultato di un panorama competitivo non omogeneo.
Richie Lai, CEO di Bittrex, in post sul blog dell’azienda
Tuttavia, va notato che ila borsa aveva già avuto uno scontro con le autorità statunitensi, più precisamente con ilUfficio per il controllo dei beni esteri (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e il Rete per l’applicazione dei crimini finanziari (FinCEN) prima del caso FTX. È stata accusata di non aver rispettato le sanzioni statunitensi contro paesi come l’Iran e Cuba continuando a servire utenti autoctoni. Era anche sospettata di aver violato le norme antiriciclaggio ed era infliger a multa record lo scorso ottobre.
Sembrerebbe quindi che l’attuale episodio di repressione negli Stati Uniti non ha fatto altro che accelerare il suo deflusso, soprattutto perché il volume delle transazioni registrate dalla borsa negli Stati Uniti è diventato trascurabile nel corso degli anni.
La società, domiciliata a domiciliata in Liechtenstein e regolamentata anche alle Bermuda, continuerà normalmente a operare per i propri clienti al di fuori degli Stati Uniti.
In un comunicato stampa a parte, Richie Lai ha espresso un sentimento sempre più condiviso dai giocatori di criptovalute sul territorio statunitense, compreso il leader Coinbase.
La triste realtà è che mentre i politici e le autorità di regolamentazione delle giurisdizioni di tutto il mondo stanno lavorando con gli scambi di asset digitali per plasmare il futuro dell’economia globale, le loro controparti statunitensi sembrano determinate a estinguere il settore e a mandarlo all’estero.
Altre entità hanno già fatto il grande passo. La società di cripto-prestiti Nexo, ad esempio. Di fronte a una burocrazia infinita e costosa, a dicembre ha deciso di cessare le operazioni, adducendo un dialogo impossibile con le autorità federali e statali.