La filiale brasiliana del colosso bancario spagnolo potrebbe offrire nei prossimi mesi una serie di servizi di criptovaluta ai propri clienti. Un’iniziativa tutt’altro che isolata in un Paese in cui molte istituzioni locali si sono già attivate per soddisfare la crescente domanda della popolazione.
Santander, nuovo operatore di criptovalute in Brasile
Santander, la banca che vanta 153 milioni di clienti, ha annunciato l’intenzione di proporre un’offerta di criptovalute ai suoi clienti brasiliani. L’amministratore delegato della filiale locale, Mario Leão, ha dato l’annuncio.rivelato affermando che il servizio sarà disponibile tra qualche mese per i suoi 9 milioni di utenti che vogliono entrare in questo mercato.
Riconosciamo che questo è un mercato destinato a rimanere, e non è necessariamente una reazione al posizionamento dei concorrenti. È solo un’idea che il nostro cliente ha richiesto per questo tipo di attività, quindi dobbiamo trovare il modo più corretto ed educativo per farlo.
L’azienda starebbe perfezionando un quadro giuridico appropriato, sapendo che non è Non si tratta della prima incursione in questo settore.
All’inizio di marzo, la banca annunciato il lancio di prestiti tokenizzati per gli agricoltori argentini in collaborazione con la piattaforma di tokenizzazione agricola sudamericana Agrotoken. Ha inoltre lanciato un’iniziativa volta a favorire la crescita delle startup, denominata ” Santander X Global Challenge – Blockchain e oltre”. “
Un ambiente locale dinamico
La principale potenza economica dell’America Latina si distingue per il suo approccio piuttosto favorevole alle criptovalute. In effetti, molte istituzioni si sono già impegnate nella. Nubank, la banca digitale numero uno in Brasile, ha integrato il Bitcoin nella sua tesoreria e ha lanciato un servizio di trading di criptovalute all’inizio di quest’anno. Anche BTG Pactual, un altro importante operatore del settore, si è buttato nella mischia già nell’autunno del 2021, con la benedizione della Banca Centrale e del massimo regolatore del Paese, la Commissione brasiliana per i valori mobiliari. Entrambi non sono novizi in questo campo, avendo già preso piede nel settore attraverso fondi di investimento.
A luglio, PicPay, l’app finanziaria più popolare del Brasile, ha annunciato una serie di impegni nei confronti del settore. La fintech non solo supporterà i pagamenti tramite criptovalute, ma prevede anche di creare un proprio exchange, di lanciare una stablecoin sostenuta dal real locale e di avventurarsi in NFT e Web3.
Sostenuti da un quadro normativo locale piuttosto favorevole, Bitcoin e co. fanno ormai parte del panorama finanziario della più grande economia del Sud America.
Un interesse che non è passato inosservato ai giganti del settore, che vogliono investire nel campo e irradiare tutta l’America Latina – quasi 665 milioni di abitanti, al quinto posto nel mondo per l’adozione di criptovalute e che cattura costantemente tra l’8% e il 10% della sua attività globale – dalla sua roccaforte.
Coinbase ci ha provato, finora senza successo. Binance, invece, si sta muovendo in questa direzione. Oltre ad aver aperto un ufficio a Rio de Janeiro, la borsa CZ ha acquisito la società di brokeraggio brasiliana Simpaul Investimento.