Adottato formalmente in sessione plenaria il 20 aprile dal Parlamento europeo, il testo volto a regolamentare i cripto-asset all’interno dell’UE (MiCA) e a sostituire i quadri nazionali messi in atto da alcuni Stati membri dell’UE, tra cui la Francia con il suo famoso PSAN, è stato approvato senza riserve dai 27 ministri delle finanze.
Approvazione senza riserve del MiCA
L’approvazione all’unanimità del MiCA da parte del Consiglio europeo, composto dai ministri nazionali di ciascun paese dell’UE, a seconda del settore politico affrontato, rende il blocco la prima grande giurisdizione al mondo a disporre di un regime di licenze crittografiche armonizzato.
Era previsto anche un pacchetto di misure contro il riciclaggio di denaro legato ai trasferimenti di fondi crittografici (CFT). Non sorprende che anche questo pacchetto abbia ottenuto il sostegno.
Sono molto soddisfatto che oggi stiamo mantenendo la nostra promessa di iniziare a regolamentare il settore dei cripto-asset. I recenti eventi hanno confermato l’urgente necessità di norme che proteggano meglio gli europei che hanno investito in questi asset e che impediscano l’uso improprio del settore delle criptovalute per il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.
Elisabeth Svantesson, Ministro delle Finanze svedese e Presidente del Consiglio , in Comunicato stampa dell’UE
Le principali disposizioni entreranno in vigore un anno dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, prevista per giugno o luglio.
Parallelamente, i finanziatori dell’UE hanno concordato nuove direttive per promuovere la trasparenza fiscale.
Lotta all’evasione fiscale
Ciò comporterà principalmente l’obbligo per gli operatori del settore di condividere con le autorità fiscali le informazioni sui loro clienti e sui loro patrimoni. Nessuna eccezione, tutti i fornitori di servizi di criptovalute saranno nel mirinocompresi quelli al di fuori dell’UE.
Nuove regole curiose ispirate direttamente dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). L’organismo intergovernativo chiede dal 2018 una Armonizzazione del quadro fiscale per le criptovalute tra le grandi potenze e ha presentato proposte in tal senso ai ministri delle finanze e ai regolatori delle banche centrali dei Paesi membri del G20. Chiaramente, i suoi sforzi non saranno stati vani. Soprattutto perché seguire le sue direttive potrebbe dare buoni frutti, L’UE conta su un guadagno di circa 2,4 miliardi di euro. da entrate fiscali.
I cripto-asset e la moneta elettronica hanno un grande potenziale per stimolare l’attività economica e l’innovazione, ma comportano anche il rischio di ridurre la trasparenza e di consentire l’evasione o la frode fiscale. Aggiornare le nostre norme fiscali per affrontare questi problemi aiuterà le amministrazioni nazionali a riscuotere le imposte in modo più efficiente e a tenere il passo con gli sviluppi tecnologici mentre l’Europa attraversa la transizione digitale.
Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per un’economia incentrata sulle persone a Comunicato stampa dell’UE
L’adozione definitiva di queste nuove norme fiscali, note come Ottava Direttiva sulla Cooperazione Amministrativa (o ACD8), attende ancora il parere consultivo del Parlamento europeo.
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