L’attuale tendenza alla regolamentazione diffusa del settore delle criptovalute si riduce ad aspettarsi sempre di peggio. Per le decisioni prese sono improbabili e per lo più non sono nemmeno realizzabili. Come nel recente caso del Parlamento europeo, deciso a imporre un’opzione di terminazione delle transazioni agli sviluppatori di smart contract. L’unico impatto reale è quello di dimostrare la profondità della loro ignoranza in materia.
E mentre la normativa europea Mercati dei cripto-asset (MiCA) sta diventando più chiaro, e alcuni Paesi sembrano decisi a prendere l’iniziativa. In effetti, la Spagna ha appena dimostrato la sua motivazione in questo settore attraverso il suo Consiglio dei Ministri. Ieri è stata approvata una proposta chiamata “obblighi di informazione” per combattere la frode fiscale. Di conseguenza, i contribuenti e le aziende spagnole dovranno dichiarare tutte le loro partecipazioni in criptovalute a partire dal 1° gennaio 2024 !
Spagna – Obbligo di dichiarare tutte le sue criptovalute
Il governo spagnolo sembra deciso a dare un giro di vite al settore delle criptovalute. Il Consiglio dei Ministri ha infatti appena adottato un proposta di legge particolarmente grave per i contribuenti esposti a tali beni digitali. Un quadro giuridico che si applica anche alle imprese, con il requisito principale di la piena trasparenza sulla composizione dei loro portafogli digitali. Ma anche l’esatta natura degli importi dichiarati e i dettagli delle transazioni effettuate, siano esse pagamenti o semplici trasferimenti.
” Tale obbligo si estende anche a coloro che hanno posseduto, autorizzato o beneficiato delle suddette valute virtuali, (…) o sono stati i beneficiari effettivi in qualsiasi momento dell’anno a cui si riferisce la dichiarazione.“
Una procedura che si presenta quindi come un vero grattacapo per gli investitori in criptovaluteSoprattutto nel contesto di un’attività di trading attiva. L’entrata in vigore ufficiale è già prevista per il 1° gennaio 2024. E una prevista estensione di questi requisiti ai beni detenuti all’estero e alle società straniere che offrono servizi di gestione delle criptovalute ai contribuenti spagnoli, secondo gli ultimi dettagli del Ministero delle Finanze.
” Le stabili organizzazioni in territorio spagnolo di persone o entità residenti all’estero, che prestano servizi di cambio tra valute virtuali e valute fiduciarie o tra diverse valute virtuali, devono inoltre presentare una dichiarazione informativa annuale relativa alle operazioni di acquisizione, trasmissione, cambio e trasferimento di valute virtuali, nonché agli incassi e ai pagamenti effettuati in tali valute.”
L’obiettivo ufficiale proposto dal Ministero delle Finanze è “migliorare il controllo fiscale dei beni imponibili che possono essere associati alla detenzione o alla cessione di tali beni”. Ma il vero problema di questa proposta rimane la sua volontà di monitorare ogni singolo trasferimento, senza alcun rispetto per la privacy. Un obbligo che sarebbe molto difficile da superare se applicato ai conti bancari tradizionali.
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