Bitpanda aggiunge le materie prime alla sua gamma di prodotti – notiziecriptovalute

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La borsa criptovaluta Bitpanda, con sede in Austria e focalizzata sull’Europa, sta ampliando la sua gamma di prodotti di investimento. Ha appena aggiunto le materie prime alla sua già ricca piattaforma di offerte, che vanno dalle criptovalute alle azioni, agli ETF e ai metalli preziosi.

Bitpanda aggiunge le materie prime al suo mix di prodotti

Gli utenti dello scambio Bitpanda possono ora avventurarsi nel mercato delle materie prime. Più specificamente, possono acquisire esposizione a attraverso contratti derivati. In altre parole, non si tratta di un acquisto diretto di azioni di un bene fisico, ma di un investimento in un ETC (Materie prime negoziate in borsa), detenuto dalla piattaforma. Si tratta di un ETC che segue il prezzo di una commodity o di un paniere di commodity.

 

 

 

Ricordiamo che una merce, o merce in inglese, è una risorsa naturale. I combustibili fossili (petrolio, gas, carbone), i prodotti agricoli (grano, cotone, caffè, ecc.) rientrano naturalmente in questa categoria, così come i metalli industriali (ferro, rame, piombo, ecc.) e i metalli preziosi. Il Bitcoin, anch’esso oggetto di un’operazione di estrazione, è probabilmente appartenente a questa famiglia nella prossima nomenclatura statunitense.

In un mercato soggetto a forti turbolenze, lascambio si basa su un atteggiamento proattivo dei suoi clienti.

Sono lieto che siamo riusciti ad aggiungere le materie prime alla piattaforma in un momento in cui l’inflazione sta intaccando i risparmi delle persone. I clienti di Bitpanda possono ora scommettere sulla loro bolletta del gas e beneficiare dei movimenti di prezzo a breve termine di materie prime chiave come petrolio, gas naturale, mais, grano e molte altre.

Eric Demuth, CEO e co-fondatore di Bitpanda, in Comunicato stampa

L’offerta conta 30 materie prime disponibili a partire da 1 euroCiò è in linea con la politica di democratizzazione degli investimenti adottata dalla società fin dalla sua nascita.

 

 

Una borsa di criptovalute che non è sfuggita al gelo del mercato

L’exchange che ha avuto un’ascesa fulminea durante la corsa al rialzo delle criptovalute, divenendo rapidamente un unicorno (un’azienda valutata più di 1 miliardo di dollari), triplicando poi la sua valutazione in 6 mesi, ha chiaramente fallito nell’affrontare la flessione del mercato.

Di fatto, di fronte al rallentamento dell’attività, ha scelto, come altri, di licenziare parte della sua forza lavoro. Infatti, l’azienda è passata da 1000 a 730 dipendenti, invotare le gravi condizioni macroeconomiche piuttosto che la sua miopiaQuesto vale in particolare per la sua strategia di “iper-crescita”. Per non parlare della discutibile gestione delle risorse umane. Direttore del prodotto Lukas Enzersdorfer-Konrad, aveva detto al personale che non ci sarebbero stati licenziamenti di massa, tre settimane prima di licenziare un terzo della forza lavoro.

 

 

 

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