La ricaduta del crollo della stablecoin UST e dell’ecosistema Terra sta certamente creando scompiglio. Questo sta creando un devastante effetto domino che sta trascinando nella mischia una serie di importanti attori. E gli investitori sono determinati a trovare qualcun altro da incolpare per i loro investimenti rischiosi. Per questo motivo la piattaforma Binance sta affrontando un’azione legale collettiva contro di essa. Si presume che abbia promosso eccessivamente questa stablecoin come “sicura”.
Essere il leader non ha sicuramente solo vantaggi. Basti vedere come la piattaforma Binance sta cercando di far fronte ai numerosi attacchi che sta subendo. Da un lato, le autorità di regolamentazione sono determinate a indagare su eventuali multe che potrebbero essere imposte. D’altro canto, gli investitori che sono stati sostenuti da un mercato toro, ma che da allora sono (ri)scesi da un livello molto alto con perdite significative, sono stati in grado di gestire il proprio patrimonio.. E questa semplice domanda: chi può essere ritenuto responsabile di questa carneficina?
Gli investitori vittoriosi sono infatti dei geni della finanza. Ma coloro che perdono denaro sono le sfortunate vittime degli influencer e degli altri attori di un ecosistema sviluppato interamente per derubarli. Dimenticando uno dei principi fondamentali di questo mercato: investire solo ciò che si può perdere. E non confondendo la necessità del DYOR (fare le proprie ricerche) con il marchio di lusso. Ma non importa, Binance è responsabile delle perdite causate dal collasso del progetto Terra “Classic” (LUNA, ora LUNC).
Binance – Alle prese con una class action
In effetti, un azione collettiva è stato depositato negli Stati Uniti contro la piattaforma Binance US. Questo per il modo in cui quest’ultima ha presentato la stablecoin UST come “sicura” e “sostenuta da valute FIAT”. Quando quest’ultimo – chiaramente – non era supportato dalle garanzie necessarie e sufficienti per renderlo un investimento adatto alle famiglie. Ma è davvero sorprendente? Almeno abbastanza evidentemente da reclamo a posteriori che le affermazioni di Binance sull’argomento erano fuorvianti. Dimenticando che anche Binance ha perso più di un miliardo di dollari in questo caso…
Ma il fatto è che Binance è una struttura centralizzata (CEX). E i requisiti legali che deve rispettare non sono gli stessi di una piattaforma decentralizzata (DEX). Ecco perché attualmente deve rispondere di quella che viene presentata come un’eccessiva motivazione a vendere i vantaggi della stablecoin UST. In primo piano l’accusa di vendita di titoli finanziari non dichiarati. Il che deve far gongolare Gary Gensler, presidente della Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense.
Perché, secondo i denuncianti, la stablecoin UST non è altro che un titolo finanziario non dichiarato (il che resta da dimostrare). Quest’ultimo è stato rivenduto senza autorizzazione da Binance. La piattaforma stessa “ha rifiutato di registrarsi presso la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti sia come borsa valori che come broker”. La piattaforma è stata inoltre accusata di “non aver divulgato” i rischi associati a UST e LUNA. Un desiderio presentato come “intenzionale e fondamentale per la strategia a lungo termine di Binance“. Questo è ancora da dimostrare. Ma questa notizia dimostra almeno il ritorno in forze dei “bear market rageers”!